By Marco Alessandria on Sabato, 06 Gennaio 2018
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LA PREPARAZIONE ATLETICA

"La preparazione atletica nello sportivo è un momento fondamentale per l'ottenimento di elevati livelli prestativi". La frase che avete appena letto è di una banalità sconcertante, ma quanti di voi sono sicuri che la propria preparazione atletica sia appropriata e soprattutto funzionale alla propria disciplina? Per rispondere a questa domanda dovreste conoscere quali sono i principi che stanno alla base di una preparazione atletica. In questo articolo darò alcuni spunti di riflessione per poter avere un'idea di massima su quali siano gli elementi essenziali per poter produrre un corretto piano di allenamento.

Intanto, si deve partire dal concetto che la pianificazione dell'allenamento deve tenere in considerazione differenti esigenze prestative nell'arco dell'anno sportivo. Per tale motivo si deve prevedere la suddivisione dell'anno in "periodi" che ruotano intorno al periodo competitivo (se presente) o dimostrativo: questa fase si definisce "Periodizzazione dell'allenamento". La periodizzazione dell'allenamento deve prevedere dei macrocicli (della lunghezza di 8-10 mesi), mesocicli (da poche settimane a 2-3 mesi) e microcicli (da una settimana alla singola seduta). Ognuno di questi periodi deve contenere degli obiettivi da raggiungere che saranno sempre più specifici a seconda della brevità del periodo.

Il macrociclo prevede un periodo preparatorio, agonistico e di transizione. Non è nelle intenzioni di questo articolo entrare nel dettaglio dei vari periodi ma si può brevemente segnalare che il periodo preparatorio potrebbe essere suddiviso in mesocicli che prevedano un preparazione generale ed una speciale. Quella generale è dedicata all'acquisizione delle capacità condizionali generali che faranno da substrato a quelle speciali: resistenza, forza, velocità ed elasticità muscolare. Quella speciale è dedicata all'acquisizione di capacità condizionali e/o coordinative che dovranno rispettare il principio di trasformazione e trasferimento al gesto atletico specifico (in questo risiede il concetto di preparazione atletica appropriata e soprattutto funzionale alla propria disciplina): forza esplosiva, veloce e resistente, resistenza alla forza ed alla velocità, capacità di reazione, orientamento spazio-temporale, trasformazione di movimento, equilibrio statico e dinamico (o meglio, gestione del disequilibrio), differenziazione cinestesica….ed elasticità muscolare.
Il periodo agonistico é ovviamente più breve rispetto al precedente e prevale l'aspetto specialistico della disciplina: di solito contiene un unico mesociclo detto appunto "mesociclo specialistico", più elasticità muscolare.
L'ultimo periodo, quello di transizione, è un periodo di collegamento tra la fine del periodo agonistico e l'inizio del successivo periodo preparatorio. È caratterizzato da un mesociclo breve (anche di poche settimane) in cui si prevede un riposo attivo con riduzione dell'intensità e della quantità dei carichi e varie tipologie di esercitazioni, più elasticità muscolare.
Avrete certamente notato che l'elasticità muscolare è presente in tutti i periodi dell'anno, infatti è un elemento fondamentale perché consente una maggiore adattabilità del muscolo ai carichi in qualsiasi periodo del'anno, essa è infatti definita capacità condizionale intermedia.
Ogni mesociclo deve poi essere suddiviso in microcicli, che contengono le specifiche degli esercizi da effettuare nelle serie, nelle ripetizioni, nelle pause (che devono essere coerenti con la tipologia di capacità condizionale/coordinativa che si vuole allenare) e nella corretta successione (ragionata in base allo stimolo meccanico che si vuole ottenere). Devono prevedere un'ampia variabilità di esercitazioni per sfruttare al massimo lo stimolo allenante.

Per ottenere tutto questo il preparatore deve essere in grado di effettuare cinque tipologie di analisi:
1. analisi del movimento: un'accurata analisi del gesto specifico della disciplina dell'atleta, deve portare a comprendere quali siano le esigenze necessarie per ottenere il migliore livello prestativo durante il gesto motorio, per cui essere in grado di riconoscere se è necessaria forza esplosiva piuttosto che resistenza alla forza, oppure equilibrio unito alla velocità, oppure elasticità muscolare durante lo sviluppo di forza veloce….;
2. analisi biomeccanica: evidenzia quali siano le strutture muscolari ed articolari coinvolte nel gesto, se sono presenti elementi di stress meccanico da tenere in considerazione nella progettazione dell'allenamento per sviluppare eventuali esercitazioni di compenso che limitino i danni dell'apparato muscolo-articolare.
3. analisi del contesto: consente di avere un'idea degli spazi a disposizione, di quanti e quali, piccoli o grandi attrezzi sono presenti, dove sono disposti e se possono essere spostati, se sono presenti macchine isotoniche e quanti atleti saranno presenti alle sedute di allenamento, frequenza ed orari degli allenamenti, condizioni lavorative e scolastiche degli atleti;
4. analisi della situazione iniziale degli atleti: è un 'importante momento di valutazione dell'atleta che prevede l'effettuazione di test specifici per identificare le carenze ed i punti di forza;
5. analisi della situazione intermedia/finale: anche in questo momento si effettuano test per la valutazione dell'andamento del programma che si è sviluppato in maniera tale da poter effettuare eventuali adattamenti in corso d'opera e verificare i risultati ottenuti al termine della programmazione dei cicli.
Se verranno rispettate tutte queste condizioni, allora si avranno buone probabilità che il periodo di allenamento sia ottimizzato e funzionalizzato alle esigenze specifiche della propria disciplina e che i livelli prestativi siano i massimi di quelli ottenibili dall'atleta.
Non mi sembra inopportuno ricordare che, per ottenere il massimo del risultato dalle proprie fatiche senza esporsi ad infortuni causati dall'incompetenza di chi vi segue, è conveniente rivolgersi a professionisti del settore con formazione accademica ed esperienza lavorativa comprovata. Per cui è un vostro sacrosanto diritto chiedere sempre il background formativo del preparatore al quale deciderete di affidare la vostra preparazione.